CHI SIAMO
LA SANGALLERIA
È una libera associazione culturale, senza scopo di lucro, spazio espositivo privato; il cui fondatore Luigi Sangalli, dopo aver svolto per anni attività di fotografo e reporter per numerosi enti privati, pubblici, ha deciso di dedicarsi, anima e corpo, nell’intento di mantenere vivo l’interesse per l’arte e per il borgo affrescato di Arcumeggia, Casalzuigno Va.
L’iniziativa di creare uno spazio espositivo dedicato all’arte nacque quasi per gioco.
Durante una passeggiata nel borgo affrescato in compagnia di amici pittori e di Flavio Moneta; Luigi Sangalli manifestò, quasi per scherzo, l’intento di acquistare un piccolo spazio (tre locali) di una vecchia cantina allora posta in vendita, collocata a ridosso della piazza principale del paese affrescato di Arcumeggia..
Da quel giorno, lo spazio divenne un cantiere, un susseguirsi di maestranze e tecnici, tutti al lavoro per recuperare e restaurare lo spazio espositivo e trasformare una piccola galleria d’arte, un cantiere dell’arte in divenire.
Il 27 marzo 2005, tutto era pronto per la prima manifestazione artistica, una collettiva di opere d’arte dal titolo Luce d’ispirazione all’artista. Con determinazione e costanza, Sangalli e i suoi amici, e famigliari riuscirono infine a ottenere un meritato successo, organizzando, con cadenza annuale, mostre ed eventi culturali di prestigio (a oggi ben trenta mostre e 25 cataloghi ) nel primo borgo affrescato d’Italia, La Galleria all’aperto di Arcumeggia.
Nel 2021 nasce il secondo progetto culturale, il “Museo della Fotografia di Arcumeggia” inaugurato ufficialmente dal Sindaco del Comune di Casalzuigno, durante l’evento Photofestival Milano al quale Sangalleria ha aderito con entusiasmo e che si è svolto anche presso il borgo affrescato di Arcumeggia.
Il museo è visitabile e contiene una splendida collezione di oggetti: macchine fotografiche storiche, proiettori, fotografie d’epoca, e altre meraviglie del passato analogico.
Ora la sfida continua per le irrequiete anime innamorale dell’arte e del bello, qui ad Arcumeggia…
Flavio Moneta